La riunione, convocata dopo la richiesta di chiarimenti in seguito ad episodi di violenza avvenuti nel SPDC 3, è stata occasione di confronto su temi ampi, tra le sigle sindacali presenti (noi di Nursind, Andrea Gregori e Giuseppe de Chiara, CISL, CGIL).
ALCUNI NUMERI: La Dirigenza ci informa che è in atto una fase di riorganizzazione che coinvolge anche aspetti come la dotazione organica oltre a quelli organizzativi e formativi, nel solco tracciato dal DGR 372/2022 Regione del Veneto. Vi sono stati nel 2022, 3 episodi di violenza che hanno determinato 4 infortuni, è stata implementata una modalità operativa basata sui principi del governo clinico, quindi audit per analizzare le possibile cause dell’evento avverso, cosa si sarebbe potuto fare per evitarlo e cosa si può fare in futuro per migliorare. C’è stato un rinnovamento del personale infermieristico (25% nell’ultimo anno), in base ai dati in suo possesso, il Dott. Vicariotto non rileva un disagio del personale che abbia portato a domande di trasferimento. Sulla dotazione organica l’orientamento della Dirigenza è di implementare 1 OSS al SPDC di accoglienza e di prevedere per il 3° SPDC una dotazione organica così composta: 2 infermieri e 2 oss al mattino, 2 infermieri e 2 oss al pomeriggio, 2 infermieri e 1 oss di notte. Sulla Neuropsichiatria infantile la Dott.ssa Cazzaro informa che sono in corso adeguamenti e modifiche nell’U.O. di Pediatria per predisporre i posti letto. Il Dott. Sbicego conferma l’impegno del Servizio di Prevenzione e Protezione anche per quest’anno relativamente a esercitazioni per la gestione dei casi di violenza e corsi sullo stress lavoro-correlato.
LA POSIZIONE DEL NURSIND: Il Dott. Giuseppe de Chiara (Infermiere in Riabilitazione Psichiatrica), espone la visione del Nursind invitando i presenti a riflettere su un concetto: siamo sicuri che aumentando 1 oss, 1 infermiere, aggiungendo Terp, Psicologi ed Educatori, facendo corsi, riusciamo a migliorare la situazione?
A nostro modo di vedere è necessario un percorso di formazione continua e mirata che parta dai concetti basilari della moderna Salute Mentale: il lavoro d’equipe, la chiarezza dei ruoli, la comunicazione tra Professionisti e tra questi e gli Specialisti Psichiatri, la pratica basata sulle evidenze.
Soltanto in questo modo si gettano le basi per creare una vera cultura riabilitativa che predisponga il personale infermieristico verso gli obiettivi della Psichiatria moderna, che sono il reinserimento sociale della persona con disturbo mentale, aiutandolo a raggiungere il più alto grado di autonomia, marginalizzando gli effetti disabilitanti della malattia. Soltanto se creiamo una cultura del lavoro d’equipe, del sentirci una squadra che agisce sulla base di evidenze scientifiche e va tutta nella stessa direzione possiamo perseguire il benessere professionale, la motivazione e la gratificazione di raggiungere gli obiettivi, l’outcome positivo per i pazienti viaggia di pari passo con la valorizzazione delle competenze del personale e con il benessere del personale.
Più benessere del personale vuol dire meno violenza, meno contenzioni, meno conflitti sul lavoro, meno stress lavoro/correlato, meno burnout, meno giorni di malattia, meno richieste di trasferimento.
Per raggiungere questo obiettivo serve una formazione continua che prenda spunto dagli errori, dai disguidi, dalle mancanze che possono verificarsi durante l’assistenza e che sia mirata, attraverso la costituzione di piccoli gruppi di lavoro, non alla colpevolizzazione dell’errore ma a costruire dall’errore un miglioramento nella pratica quotidiana, assumendo un approccio più basato sulle evidenze e più uniforme tra i colleghi .
La linea del Nursind espressa dal Dott. de Chiara, ha incontrato il favore dei Direttori Dott. Meneghetti e Dott. Maggiolo e degli altri Dirigenti presenti al tavolo .
Infine si è sottolineata l’importanza dell’appropriatezza dei ricoveri al fine di rendere efficaci gli interventi dei professionisti su casi concretamente riconducibili alla salute mentale
Il delegato RSU NurSind
Dott. Giuseppe de Chiara