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Venerdì 23 febbraio, data storica: uno sciopero per la qualità dei servizi

Il segretario provinciale Andrea Gregori: “fermeremo la Sanità vicentina, ma sarà per garantire agli infermieri un lavoro dignitoso ed ai cittadini un’effettiva qualità del servizio”

 

Vicenza, 21 febbraio 2018. Quello indetto per venerdì 23 febbraio sarà il primo sciopero indetto dalle due organizzazioni sindacali di categoria degli infermieri, Nursind e Nursing up. Oltre 60mila iscritti sono già pronti a manifestare, dalle prime ore di venerdì, in Piazza Santi Apostoli a Roma ed al presidio provinciale vicentino all’Ospedale San Bortolo (Ulss 8 Berica). “Sarà un vero e proprio venerdì di passione per la Sanità vicentina – spiega il segretario provinciale del Nursind di Vicenza, Andrea Gregori – in quanto l’adesione allo sciopero, ampiamente pubblicizzata sui Social e negli ambienti ospedalieri, sta riscuotendo un’annunciata partecipazione, come mai in precedenza”. Gli infermieri rivendicano condizioni di lavoro più dignitose, anche a tutela del malato, ed un contratto confacente alla complessità della propria funzione. “Scioperiamo il 23 febbraio – chiosa il segretario Gregori – per avere una Sanità migliore domani, a favore dei nostri utenti, così che non vengano più considerati dei numeri, ma delle persone bisognose di cure. Purtroppo, i disagi non saranno di poco conto, ma le condizioni attuali che vivono gli infermieri rischiano di determinare ripercussioni sull’utenza”. Il Nursind lotta per un contratto migliore e che possa considerarsi prima di tutto delle persone, con una vita privata ed una professionalità al servizio della Sanità. “Non riteniamo opportuno – aggiunge il segretario Gregori – sottoscrivere un contratto come fossimo dei “missionari”. Siamo cittadini con una vita sociale che svolgono una professione al servizio degli altri. Proprio per questo motivo non abbiamo fretta di arrivare ad un contratto qualsiasi, ma vogliamo, con calma, un contratto che ci tuteli”. Venerdì saranno parecchi i disagi negli ambulatori, nelle sale operatorie e nell’interventistica cardiologica e radiologica. Ed i reparti funzioneranno a livello di assistenza minima. “Questo importante sacrificio, come infermieri ed utenti – conclude il segretario Gregori – lo dobbiamo sopportare per poter avere una Sanità di qualità, che non venga trasformata in un’azienda che produce salute in quantità, a scapito della qualità”.

M. Crestani

Ricapitoliamo i motivi dello sciopero

Dopo i vari punti che vi abbiamo presentato nei giorni scorsi, a poco più di 24 ore dallo sciopero, riteniamo corretto ricapitolare i motivi che hanno spinto la nostra Organizzazione Sindacale a credere così tanto in questo sciopero.

E’ necessario smuovere le coscienze di tutti per preservare una figura professionale indispensabile: gli INFERMIERI.

Per una migliore lettura vi invitiamo a cliccare qui:

Motivi dello sciopero 23 febbraio 2018

IO CI STO! E tu?

A sostegno dello sciopero del 23 febbraio 2018 chiediamo a tutti i nostri iscritti di diffondere il logo in allegato. Come? come preferite! alcuni esempi possono essere i social, la foto profilo di WhatsApp o di Telegram ecc.

Se preferite riceverlo direttamente sul cellulare basta che ci mandiate la richiesta tramite WA al 3347736860.

Il quarto motivo per cui scioperare

Il PART-TIME:

  • Viene visto dal contratto come una flessibilità a vantaggio dell’azienda;
  • non si prevede più l’obbligatorietà della concessione;
  • aumentano le ore di lavoro supplementare (retribuzione maggiorata del 15%); precedentemente se si superavano le 20 ore la maggiorazione era del 50%: saranno quindi PIÙ ORE e MENO SOLDI;
  • divieto di fare prestazioni aggiuntive o di supporto all’intrameonia.

Per quanto riguarda i Part-time vi invitiamo anche a rileggere “Il secondo motivo per cui scioperare”

Anche questo DEVE essere UNO DEI MOTIVI per aderire e partecipare allo sciopero del 23 febbraio 2018.

Nei prossimi giorni altre motivazioni per cui aderire alla nostra protesta!

No alla svendita dei diritti!

“Nel prendere atto che le Regioni hanno deliberato l’atto di Indirizzo che finanzia il 2018 (per arrivare al 3,48% del monte salari come per i dipendenti statali) con le risorse economiche stabilite dall’accordo del 30 novembre 2016 – accordo da noi non sottoscritto – ribadiamo che i motivi dello sciopero indetto per il 23 febbraio rimangono tutti in piedi; che non è per nulla pretestuoso ribadire che tali risorse siano poca cosa rispetto alla perdita di acquisto del salario avvenuto in questi 9 anni di blocco e, a maggior ragione, rispetto a ciò che viene chiesto in cambio alla categoria (deroga ai riposi, assorbimento dello straordinario per i coordinatori, aumento del lavoro supplementare per i part time, aumento della quota individuale di straordinario per i tempi pieno, negazione del diritto alla mensa per i turnisti, spostamento dei fondi dal salario fisso a quello variabile, precarietà degli incarichi, non esigibilità di diversi istituti contrattuali per il personale turnista e ci fermiamo qui per amor di patria). Gli infermieri del Nursind non vogliono un “contratto subito” per compiacere la politica ma vogliono un contratto dignitoso e per tale motivo sciopereranno il giorno 23 febbraio e si raduneranno in piazza Santi Apostoli a Roma per dissentire verso le politiche di definanziamento del fondo sanitario nazionale e verso un contratto peggiore dell’attuale.” A. Bottega

Anche IPASVI appoggia e sostiene lo sciopero del 23 febbraio 2018

“La Federazione non può che sostenere quindi tutte le iniziative a difesa dell’infermiere”. La FNC a sostegno dello sciopero del 23 febbraio
Gli infermieri il 23 Febbraio scenderanno in piazza, e saranno numerosi, è palesemente evidente che la partecipazione sarà storica e le rivendicazioni importanti per il futuro di questo Paese.
E’ vero che la Federazione Nazionale Ipasvi non può invocare uno sciopero, ma è nella posizione di doverlo appoggiare e condividerlo.
E così ha fatto, in una nota pervenutaci oggi, con queste parole ha appoggiato quanto ribadito dal Collegio Ipasvi: ” Non possiamo ignorare che dopo dieci anni di assenza di contratto per gli infermieri la questione vada perfino al di là dei rinnovi degli accordi, ma sia una reale questione di dignità professionale. Non si parla solo di aspetti tecnici ed economici, il testo si orienta verso declinazioni professionali di assoluta trasversalità con gli interessi ordinistici. Tuttavia il contratto, come già abbiamo sottolineato altre volte, che di fatto è ad isorisorse, deve trovare la sua ragion d’essere almeno in una parte normativa che davvero premi lo sviluppo di carriera e la professionalità. Ma anche qui dobbiamo prendere atto del fatto che il tema delle competenze specialistiche è alquanto sfumato e annacquato rispetto al documento predisposto dalla Federazione nazionale. “, continua Barbara Mangiacavalli, Presidente Federazione Nazionale Ipasvi,
“Siamo tutti infermieri: infermieri presidenti di Ordine, infermieri dirigenti sindacali, infermieri impegnati in politica, infermieri consulenti tecnici. Ogni nostro agire, nei propri ruoli e nelle regole definite per legge, quando è orientato ad ottenere migliori condizioni lavorative e professionali per agire in sicurezza e per favorire lo sviluppo professionale a vantaggio di un sistema sanitario che ha bisogno di un profondo ripensamento per la sua sostenibilità, non possono che trovare comunione di intenti con la Federazione, espressione professionale degli infermieri italiani. Non è più pensabile che si continui a far gravare un intero sistema sulle spalle di professionisti sempre più sparuti, demotivati e stanchi. Ed è veramente difficile constatare che anche in questo momento vi siano conflitti interni ed esterni che ben capiamo ma che non fanno bene a nessuno. Siamo infermieri e vogliamo esercitare in sicurezza ed orientati al futuro per garantire sempre la migliore assistenza. Che ognuno faccia la sua parte e che ognuno partecipi alla vita pubblica, politica, sindacale, professionale per lo stesso scopo. Solo la partecipazione sana e non strumentale aiuterà la professione e i nostri assistiti”
Il comunicato a firma della Presidente Barbara Mangiacavalli è chiaramente un segnale che la Federazione Nazionale condivide le ragioni della manifestazione del 23 febbraio.

Il momento storico che la professione infermieristica sta attraversando è cruciale: da questo contratto dipende la sanità che dal giorno dopo la firma, offriremo agli italiani.
La bozza di contratto che tutti hanno avuto modo di leggere, non ha solo risvolti economici insufficienti, ma è la fine dei Diritti dei lavoratori, rappresenta il crollo definitivo della sanità pubblica.
Non è più dunque il momento di guardare al colore politico o di soffermarsi alle diversità ideologiche, ma è l’ora di mettersi dalla parte degli infermieri e dunque dalla parte della difesa della salute del cittadino.
Lo ha ben capito per primo il Collegio Ipasvi di Pisa che, in una accorata lettera alla Federazione Nazionale ad ai Collegi provinciali, ha ribadito il concetto di appoggio e condivisione di ogni iniziativa a difesa degli infermieri.
“La tutela della Salute Pubblica rappresenta il principio etico più importante di cui è garante il nostro Ordine Professionale e questo si sostanzia soprattutto attraverso l’agire degli infermieri finalizzato a garantire il benessere dell’assistito”, il pensiero di Emilio Carlotti, Presidente del Collegio Ipasvi Pisa, racchiude in sé la ragione per cui l’Ipasvi ha il dovere di appoggiare lo sciopero.
Si sono accodati a Pisa, il collegio di Ancona, Teramo, Udine ,Fermo ed Asti tutti compatti.
“L’Ordine professionale ha il dovere etico di tutelare il professionista infermiere ed attraverso questo il malato”, lo ha ribadito Giuseppino Conti, Presidente del Collegio Ipasvi di Ancona, ed ancora “La categoria infermieristica deve essere sostenuta in questo momento, per garantirle un futuro professionale basato su competenze e responsabilità riconosciute ad ogni livello”, ribadisce Cristian Pediconi del Collegio di Teramo.
“Siamo convinti che l’Ordine Professionale, oltre che tutelare la salute pubblica nell’interesse del cittadino e della collettività, debba non sottovalutare quanto sta accadendo a tutti i professionisti infermieri italiani”, Con queste parole, ad esprimere pieno appoggio al Collegio Ipasvi di Pisa è Stefano Giglio, Presidente Collegio Ipasvi di Udine, ed infine, il consiglio Direttivo del Collegio Ipasvi di Fermo, sottolinea: “La salute pubblica rappresenta il principio etico ed imprescindibile, di cui il nostro Collegio Ipasvi è garante attraverso l’operato degli infermieri, cardini fondamentali del sistema Sanità”, ed infine il Collegio di Asti, esprime la propria condivisione: “l’IPASVI ha il dovere di accompagnarli in modo particolarmente attento in questo delicato momento di presa di coscienza”

 

Credit: http://www.infermieristicamente.it/articolo/8785/la-federazione-non-puo-che-sostenere-quindi-tutte-le-iniziative-a-difesa-dell-infermiere-la-fnc-a-sostegno-dello-sciopero-del-23-febbraio/

Il terzo motivo per cui scioperare

La pronta disponibilità:

  • il valore economico rimane quello assegnato negli anni ’90: 20,66 €
  • Il riposo è SOSPESO ma non INTERROTTO
  • Può essere estesa anche alle U.O. non del dipartimento di emergenza/urgenza; potrebbe quindi essere istituita la reperibilità diurna feriale poco costosa e senza tutele sull’orario di lavoro.

Anche questo DEVE essere UNO DEI MOTIVI per aderire e partecipare allo sciopero del 23 febbraio 2018.

Nei prossimi giorni altre motivazioni per cui aderire alla nostra protesta!

Perché scioperare? Intervista di Radio Cusano ad Andrea Bottega

Il Segeretario Nazionale NurSind, Andrea Bottega, venerdì 9 febbraio, ha rilasciato un’intervista radiofonica al programma “Legge o Giustizia” di Radio Cusano che è ascoltabile qui: INTERVISTA AD A. BOTTEGA RADIO CUSANO

Tale intervista è esplicativa dei motivi per cui è giusto scioperare il 23 febbraio.

Molti i punti toccati dall’intervista tra cui:
– l’inaccettabilità della proposta contrattuale, peggiorativa rispetto alla precedente;
– la deroga alle norme europee in materia di orari di lavoro;
– i limiti economici che non permettono le assunzioni ma di contro la richiesta di aumento delle ore di straordinario;
– cosa si sta cercando di fare come NurSind perché non è accettabile puntare al ribasso, la non presa in carico delle necessità dei lavoratori e l’annullamento dei diritti del personale turnista.

Inoltre si accenna alle problematiche legate al finanziamento del contratto e alla politica sempre più volta alla privatizzazione.

Il secondo motivo per cui scioperare

Altre sorprese riguardano l’orario straordinario:

  • il limite massimo viene elevato da 180 ore del vecchio contratto a 200 dell’attuale ipotesi di contratto;
  • per i part-time si passa dalle 20 ore di straordinario al 20% dell’orario complessivo di lavoro, sostanzialmente un aumento inquantificabile delle ore di lavoro di cui sei a disposizione del datore di lavoro al di là del contratto che hai firmato;
  • i coordinatori perderanno tutte le ore straordinarie che matureranno da questo contratto in poi in quanto l’indennità di 1500 euro che percepiscono per l’incarico sarà comprensiva delle ore straordinarie.

Questo DEVE essere UNO DEI MOTIVI per aderire e partecipare allo sciopero del 23 febbraio 2018.

Nei prossimi giorni altre motivazioni per cui aderire alla nostra protesta!