Anche IPASVI appoggia e sostiene lo sciopero del 23 febbraio 2018

“La Federazione non può che sostenere quindi tutte le iniziative a difesa dell’infermiere”. La FNC a sostegno dello sciopero del 23 febbraio
Gli infermieri il 23 Febbraio scenderanno in piazza, e saranno numerosi, è palesemente evidente che la partecipazione sarà storica e le rivendicazioni importanti per il futuro di questo Paese.
E’ vero che la Federazione Nazionale Ipasvi non può invocare uno sciopero, ma è nella posizione di doverlo appoggiare e condividerlo.
E così ha fatto, in una nota pervenutaci oggi, con queste parole ha appoggiato quanto ribadito dal Collegio Ipasvi: ” Non possiamo ignorare che dopo dieci anni di assenza di contratto per gli infermieri la questione vada perfino al di là dei rinnovi degli accordi, ma sia una reale questione di dignità professionale. Non si parla solo di aspetti tecnici ed economici, il testo si orienta verso declinazioni professionali di assoluta trasversalità con gli interessi ordinistici. Tuttavia il contratto, come già abbiamo sottolineato altre volte, che di fatto è ad isorisorse, deve trovare la sua ragion d’essere almeno in una parte normativa che davvero premi lo sviluppo di carriera e la professionalità. Ma anche qui dobbiamo prendere atto del fatto che il tema delle competenze specialistiche è alquanto sfumato e annacquato rispetto al documento predisposto dalla Federazione nazionale. “, continua Barbara Mangiacavalli, Presidente Federazione Nazionale Ipasvi,
“Siamo tutti infermieri: infermieri presidenti di Ordine, infermieri dirigenti sindacali, infermieri impegnati in politica, infermieri consulenti tecnici. Ogni nostro agire, nei propri ruoli e nelle regole definite per legge, quando è orientato ad ottenere migliori condizioni lavorative e professionali per agire in sicurezza e per favorire lo sviluppo professionale a vantaggio di un sistema sanitario che ha bisogno di un profondo ripensamento per la sua sostenibilità, non possono che trovare comunione di intenti con la Federazione, espressione professionale degli infermieri italiani. Non è più pensabile che si continui a far gravare un intero sistema sulle spalle di professionisti sempre più sparuti, demotivati e stanchi. Ed è veramente difficile constatare che anche in questo momento vi siano conflitti interni ed esterni che ben capiamo ma che non fanno bene a nessuno. Siamo infermieri e vogliamo esercitare in sicurezza ed orientati al futuro per garantire sempre la migliore assistenza. Che ognuno faccia la sua parte e che ognuno partecipi alla vita pubblica, politica, sindacale, professionale per lo stesso scopo. Solo la partecipazione sana e non strumentale aiuterà la professione e i nostri assistiti”
Il comunicato a firma della Presidente Barbara Mangiacavalli è chiaramente un segnale che la Federazione Nazionale condivide le ragioni della manifestazione del 23 febbraio.

Il momento storico che la professione infermieristica sta attraversando è cruciale: da questo contratto dipende la sanità che dal giorno dopo la firma, offriremo agli italiani.
La bozza di contratto che tutti hanno avuto modo di leggere, non ha solo risvolti economici insufficienti, ma è la fine dei Diritti dei lavoratori, rappresenta il crollo definitivo della sanità pubblica.
Non è più dunque il momento di guardare al colore politico o di soffermarsi alle diversità ideologiche, ma è l’ora di mettersi dalla parte degli infermieri e dunque dalla parte della difesa della salute del cittadino.
Lo ha ben capito per primo il Collegio Ipasvi di Pisa che, in una accorata lettera alla Federazione Nazionale ad ai Collegi provinciali, ha ribadito il concetto di appoggio e condivisione di ogni iniziativa a difesa degli infermieri.
“La tutela della Salute Pubblica rappresenta il principio etico più importante di cui è garante il nostro Ordine Professionale e questo si sostanzia soprattutto attraverso l’agire degli infermieri finalizzato a garantire il benessere dell’assistito”, il pensiero di Emilio Carlotti, Presidente del Collegio Ipasvi Pisa, racchiude in sé la ragione per cui l’Ipasvi ha il dovere di appoggiare lo sciopero.
Si sono accodati a Pisa, il collegio di Ancona, Teramo, Udine ,Fermo ed Asti tutti compatti.
“L’Ordine professionale ha il dovere etico di tutelare il professionista infermiere ed attraverso questo il malato”, lo ha ribadito Giuseppino Conti, Presidente del Collegio Ipasvi di Ancona, ed ancora “La categoria infermieristica deve essere sostenuta in questo momento, per garantirle un futuro professionale basato su competenze e responsabilità riconosciute ad ogni livello”, ribadisce Cristian Pediconi del Collegio di Teramo.
“Siamo convinti che l’Ordine Professionale, oltre che tutelare la salute pubblica nell’interesse del cittadino e della collettività, debba non sottovalutare quanto sta accadendo a tutti i professionisti infermieri italiani”, Con queste parole, ad esprimere pieno appoggio al Collegio Ipasvi di Pisa è Stefano Giglio, Presidente Collegio Ipasvi di Udine, ed infine, il consiglio Direttivo del Collegio Ipasvi di Fermo, sottolinea: “La salute pubblica rappresenta il principio etico ed imprescindibile, di cui il nostro Collegio Ipasvi è garante attraverso l’operato degli infermieri, cardini fondamentali del sistema Sanità”, ed infine il Collegio di Asti, esprime la propria condivisione: “l’IPASVI ha il dovere di accompagnarli in modo particolarmente attento in questo delicato momento di presa di coscienza”

 

Credit: http://www.infermieristicamente.it/articolo/8785/la-federazione-non-puo-che-sostenere-quindi-tutte-le-iniziative-a-difesa-dell-infermiere-la-fnc-a-sostegno-dello-sciopero-del-23-febbraio/

Il terzo motivo per cui scioperare

La pronta disponibilità:

  • il valore economico rimane quello assegnato negli anni ’90: 20,66 €
  • Il riposo è SOSPESO ma non INTERROTTO
  • Può essere estesa anche alle U.O. non del dipartimento di emergenza/urgenza; potrebbe quindi essere istituita la reperibilità diurna feriale poco costosa e senza tutele sull’orario di lavoro.

Anche questo DEVE essere UNO DEI MOTIVI per aderire e partecipare allo sciopero del 23 febbraio 2018.

Nei prossimi giorni altre motivazioni per cui aderire alla nostra protesta!

Perché scioperare? Intervista di Radio Cusano ad Andrea Bottega

Il Segeretario Nazionale NurSind, Andrea Bottega, venerdì 9 febbraio, ha rilasciato un’intervista radiofonica al programma “Legge o Giustizia” di Radio Cusano che è ascoltabile qui: INTERVISTA AD A. BOTTEGA RADIO CUSANO

Tale intervista è esplicativa dei motivi per cui è giusto scioperare il 23 febbraio.

Molti i punti toccati dall’intervista tra cui:
– l’inaccettabilità della proposta contrattuale, peggiorativa rispetto alla precedente;
– la deroga alle norme europee in materia di orari di lavoro;
– i limiti economici che non permettono le assunzioni ma di contro la richiesta di aumento delle ore di straordinario;
– cosa si sta cercando di fare come NurSind perché non è accettabile puntare al ribasso, la non presa in carico delle necessità dei lavoratori e l’annullamento dei diritti del personale turnista.

Inoltre si accenna alle problematiche legate al finanziamento del contratto e alla politica sempre più volta alla privatizzazione.

Il secondo motivo per cui scioperare

Altre sorprese riguardano l’orario straordinario:

  • il limite massimo viene elevato da 180 ore del vecchio contratto a 200 dell’attuale ipotesi di contratto;
  • per i part-time si passa dalle 20 ore di straordinario al 20% dell’orario complessivo di lavoro, sostanzialmente un aumento inquantificabile delle ore di lavoro di cui sei a disposizione del datore di lavoro al di là del contratto che hai firmato;
  • i coordinatori perderanno tutte le ore straordinarie che matureranno da questo contratto in poi in quanto l’indennità di 1500 euro che percepiscono per l’incarico sarà comprensiva delle ore straordinarie.

Questo DEVE essere UNO DEI MOTIVI per aderire e partecipare allo sciopero del 23 febbraio 2018.

Nei prossimi giorni altre motivazioni per cui aderire alla nostra protesta!

Il primo motivo per cui scioperare

Sull’ipotesi del contratto nazionale di lavoro del Comparto Sanità uno degli argomenti più importanti risulta essere la declinazione dei nuovi orari di lavoro.

Il personale impegnato nelle attività di urgenza, nella turnistica e nelle sale operatorie o comunque di interventistica non avranno più diritto alle tutele previste dall’articolo 7 del decreto legislativo 66/2003; sostanzialmente la deroga permanente del diritto al riposo di 11 ore tra un turno e l’altro.

Scandalosa poi la possibilità di portare fino a 48 ore l’orario di lavoro settimanale e protrarre questa cosa fino a 12 mesi.

Questa parte del contratto, chiesta dai datori di lavoro, sta per essere sottoscritta da rappresentanti sindacali che non hanno mai vissuto una corsia d’ospedale.

Questo DEVE essere UNO DEI MOTIVI per aderire e partecipare allo sciopero del 23 febbraio 2018.

Nei prossimi giorni altre motivazioni per cui aderire alla nostra protesta.

Sciopero nazionale 23 febbraio 2018

NOTA STAMPA

 NURSIND – PROFESSIONI INFERMIERISTICHE

CONTRATTO SANITA’, NURSIND: NOSTRO SCIOPERO SPOSTATO AL 23 FEBBRAIO, PROTESTA UNITARIA CON DIRIGENZA 

 

Roma, 1 febbraio – Nel rispetto della disciplina della commissione di garanzia che regolamenta gli scioperi, in seguito alla mobilitazione nazionale della dirigenza sanitaria spostata dall’8-9 febbraio al 23, il NurSind nella tarda serata di ieri ha accettato di convergere sulla stessa data per la sua protesta nazionale: anche gli infermieri, quindi, incroceranno le braccia il prossimo 23 febbraio. “Cambia la data, ma non le ragioni e le finalità del nostro sciopero – spiega Andrea Bottega, segretario nazionale NurSind – Il 26 febbraio, giorno da noi scelto per astenerci dal lavoro, infatti, risultava troppo ravvicinato a quello individuato dai camici bianchi. Abbiamo quindi deciso di coalizzare il dissenso verso le politiche sanitarie di questo governo unificando la data della nostra protesta. Dirigenza e comparto sanità dunque saranno compatti il prossimo 23 febbraio per dire no a un rinnovo contrattuale che si preannuncia peggiorativo rispetto al precedente”.

Candidature RSU 2018

Carissimi iscritti,

il 17, 18 e 19 aprile 2018 si svolgeranno in tutta Italia le elezioni per il rinnovo  delle RSU nelle aziende del SSN.

Le elezioni sono un momento importante per dare forza al sindacato sia nella vostra azienda che al tavolo nazionale.

Chiediamo quindi il vostro sostegno; in che modo?

Se vuoi essere parte attiva nella RSU aziendale con NurSind candidati inserendo i tuoi dati qui:

Proposta candidatura RSU 2018

Altrimenti puoi comunque aiutarci offrendoti come scrutatore nei giorni delle elezioni inserendo i tuoi dati qui:

Scrutatore RSU 2018

 

Se hai necessità di chiarimenti o ulteriori informazioni non esitare a contattarci.

Comunicato NAZIONALE 24 Gennaio 2018

Oggi, 24 gennaio 2018, Nursind ha dichiarato formalmente lo stato di agitazione del personale del comparto sanità e chiesto al Ministero del Lavoro di svolgere il tentativo di conciliazione e di raffreddamento al fine di manifestare il disagio della categoria infermieristica che non troverà soluzione all’interno di questo contratto di lavoro.

“Abbiamo intenzione di passare dalle parole ai fatti – spiega Andrea Bottega segretario Nazionale Nursind – in quanto gli infermieri italiani sono stanchi di subire aggravi di responsabilità e di carico di lavoro senza vedersi riconosciuto adeguatamente un trattamento economico e normativo contrattuale degno della professionalità acquisita e del percorso di studi effettuato.”

L’altra sera nella trasmissione “PresaDiretta” di Rai3 abbiamo visto quanto gli infermieri italiani godano di ottima considerazione all’estero, ribadendo che sono dei gran lavoratori e molto preparati oltre che attenti alla relazione con i pazienti.

Solo lo Stato italiano sembra non essere disponibile a riconoscere la professionalità che altri apprezza pagandola adeguatamente. Lo deduciamo dal mancato stanziamento di risorse per il contratto del comparto sanità e per il mancato finanziamento della RIA (retribuzione individuale di anzianità) nella legge di bilancio 2018. Non c’è la volontà, inoltre, di finanziare l’indennità di professione infermieristica di cui chiediamo il ripristino.

“Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione della categoria – continua il Nursind – perché il Comitato di settore delle regioni per la sanità (i nostri datori di lavoro) sta predisponendo l’atto di indirizzo che dovrebbe ri-finanziare per il 2018 il contratto in discussione. Chiediamo che le risorse siano vincolate prioritariamente a lenire i disagi organizzativi degli infermieri (lavoro a turno, rispetto dell’orario europeo di lavoro, valorizzazione dei coordinamenti, adeguamento economico delle indennità, sblocco della mobilità interaziendale, …) e a valorizzare la professione con un percorso di carriera stabile e non precario.”

La prospettiva di uno sciopero nazionale si fa sempre più realistica considerato che il rischio che corrono gli infermieri è quello di avere un contratto peggiorativo rispetto all’attuale. Il dissenso poi passerà dalle corsie alle urne considerato che i lavoratori dovranno esprimersi sui finanziamenti decisi dal governo nazionale e regionale e sulle scelte delle organizzazioni sindacali che siedono al tavolo (tra cui c’è anche Nursind) e che ad Aprile andranno al rinnovo delle RSU.