INDENNITÀ DI VACANZA CONTRATTUALE

La regione Veneto ha di recente comunicato che l’indennità di vacanza contrattuale come definita dall’art. 3 del decreto legge 145/2023 verrà erogata mensilmente nell’arco dell’anno 2024 e non in una unica soluzione a dicembre 2023.

Questa scelta è comune a tutte le regioni italiane ad esclusione di Lombardia e Lazio.

L’attuale indennità di vacanza contrattuale corrisponde a 11,06 euro mensili e tale valore dovrà essere moltiplicato per 6,7 al fine di ottenere un anticipo di 74 euro mensili a partire dal mese di Gennaio 2024. Sempre con il mese di Gennaio verrà a cadere l’una tantum di 30 euro mensili corrisposti da luglio 2023. 

Le considerazioni di merito, non sono nemmeno da iniziare su importi veramente insignificanti rispetto alla retribuzione e che non spostano di una virgola il vero problema di cui soffre la categoria e cioè quello della retribuzione complessivamente intesa.

COMUNICATO STAMPA – 23/11/2023

Nursind Vicenza intensifica la lotta per i lavoratori con alleati i cittadini
Il segretario provinciale di Nursind Vicenza, Andrea Gregori: “Siamo solidali ed al fianco delle categorie e sigle sindacali che condividono con noi questa battaglia di civiltà”

Vicenza, 23 novembre 2023. Tutelare i diritti dei lavoratori non è cosa facile. E quando questi, inevitabilmente, influiscono sulla qualità di un servizio pubblico, l’attenzione dev’essere ancor più alta, tanto più se si parla di garantire la qualità ed efficienza del Servizio sanitario nazionale.
Dopo la grande adesione allo sciopero del 17 novembre scorso, indetto da Nursind, dove la partecipazione del personale infermieristico è stata straordinaria, probabilmente la più significativa degli ultimi trent’anni, stando ai numeri ufficiali rilevati, il segretario provinciale di Vicenza, Andrea Gregori, dichiara aperta una stagione di lotta da condividere con tutti gli attori del sistema sanitario nazionale.
“Anche in vista dello sciopero di domani – spiega il segretario Gregori – non possiamo che essere solidali ed al fianco delle categorie e sigle sindacali (Cgil – Uil per nord Italia e settore privato), che condividono con noi questa battaglia di civiltà, rispetto ad una legge di bilancio che calpesta i diritti di chi lavora e dei cittadini, voltando le spalle al rispetto ed al buon senso”.
La lotta, quindi, prosegue. E per dimostrarlo non verranno calati neppure bandiere e striscioni del Nursind, che resteranno al loro posto, dove si è svolto il presidio davanti all’ingresso principale dell’Ospedale civile San Bortolo di Vicenza, sede dell’Ulss 8 Berica. E l’auspicio è che alle bandiere del Nursind possano affiancarsi delle altre, perché l’unione, senza dubbio, fa la forza.
“Abbracciamo con sincera solidarietà, pertanto, le motivazioni che hanno portato anche le altre categorie – sottolinea il segretario Gregori – a manifestare. Il 5 dicembre, infatti, ci sarà lo sciopero indetto dai medici ospedalieri e dai colleghi del Nursing-UP, altro sindacato di categoria, per poi proseguire il 18 dicembre con altre sigle della Dirigenza, in modo particolare il sindacato degli anestesisti. Tutti questi attori del sistema hanno a cuore il funzionamento ed il finanziamento della Sanità pubblica in favore dei cittadini, perciò Nursind sarà al loro fianco per dare forza ad un sistema duramente colpito, che punta a mortificare i lavoratori della Sanità pubblica per favorire un sistema privatistico della salute. È proprio per questo motivo che si auspica l’aumento esponenziale dei vessilli, a simboleggiare un’unione comune in favore anche di una cittadinanza stremata dall’assenza di risposte di un sistema in crisi permanente”.
Con queste premesse, Nursind auspica che “le azioni di lotta intraprese portino ad una concreta inversione di rotta”.


Aggiornamento fascicolo personale per avanzamento carriera

Si ricorda a tutti i colleghi di aggiornare il proprio fascicolo personale secondo le linee guida indicate dalle proprie aziende che pubblichiamo in allegato.

Risulta particolarmente importante controllare se i periodi lavorati presso altri enti pubblici (elencati negli allegati) siano caricati o meno, nel caso in cui non lo siano, si seguano le linee guida pubblicate dalle due aziende.

Questa particolare procedura è funzionale a stilare le graduatorie definitive per l’attribuzione dei DEP (differenziali economici di professionalità).

DIPENDENTI AULSS 8 BERICA:

DIPENDENTI AULSS 7 PEDEMONTANA:

Nursind proclama lo sciopero. Venerdì 17 gli infermieri incrociano le braccia

Il segretario provinciale di Nursind Vicenza, Andrea Gregori: “Non è facile per noi sospendere l’attività, ma lo facciamo anche per tutelare i cittadini dalla deriva che tormenta la sanità pubblica”

Vicenza, 14 novembre 2023. È sciopero! Lo staso di agitazione proclamato nei giorni scorsi non ha sortito gli effetti sperati e nel testo provvisorio della Legge di Bilancio 2024, gridano vendetta, in particolare, due aspetti: il primo che penalizza fortemente, sotto il profilo del trattamento economico pensionistico, tutti i professionisti sanitari assunti tra gli anni ‘80 e ’90, il secondo in quanto il finanziamento previsto per i rinnovi contrattuali risulta assolutamente insufficiente a far fronte al tasso di inflazione reale esistente nel Paese.

Così venerdì 17 novembre il sindacato delle Professioni infermieristiche ha proclamato il blocco delle attività in provincia di Vicenza, con durata di 24 ore. Saranno garantiti, come previsto dalla legislazione, solo i servizi di urgenza ed emergenza e quanto previsto dai piani aziendali sui contingenti minimi essenziali.

“Arrivare a sospendere i servizi pubblici offerti anche grazie alla professionalità di noi infermieri – spiega il segretario provinciale di Nursind Vicenza, Andrea Gregori – non è per noi cosa facile, in quanto crediamo fermamente nel lavoro che svolgiamo e siamo consapevoli del bisogno che la collettività ha delle prestazioni che contribuiamo ad assicurare. Per questo vogliamo avvisare i cittadini dei possibili disagi determinati, appunto, dalle interruzioni dell’attività. Vogliamo condividere con gli utenti anche le nostre incertezze, generate da una manovra di bilancio 2024 che ci pone nelle condizioni di dover duramente intervenire sulla materia pensionistica e sui rinnovi contrattuali, che, concretizzandosi, prevederebbero un saldo uguale a zero, tra l’esiguo aumento contrattuale e la perdita del cuneo fiscale”.

Tutto ciò è ritenuto inaccettabile da chi sta duramente lavorando all’interno delle strutture sanitarie.

Nel merito il segretario nazionale Nursind, Andrea Bottega fa presente che all’interno delle strutture della provincia Berica sono in corso riorganizzazioni che riducono sensibilmente le presenze in servizio e mettono a rischio, di conseguenza, la qualità dell’assistenza agli utenti. “Per queste ragioni non vi possono essere incertezze nell’acquisire immediatamente gli infermieri che si laureeranno nel mese di dicembre. Le amministrazioni – sottolinea il segretario Bottega – si devono attivare fin da subito in modo tale che le procedure siano pronte per intercettare questa fondamentale risorsa, che rischia di essere dispersa nel settore della sanità privata. Ricordiamo che questi nuovi professionisti sono stati formati a totale carico della collettività e delle strutture pubbliche, quindi sarebbe l’ennesimo regalo ad un sistema di salute privatistico che punta a depredare gli ospedali”.

Venerdì 17 novembre Nursind Vicenza ha previsto un presidio degli infermieri davanti all’ospedale San Bortolo di Vicenza, con una manifestazione dalle 9 alle 11, che rappresenterà anche l’occasione per informare l’utenza sulle condizioni lavorative degli infermieri e le prospettive della sanità pubblica in regione.

Sciopero Nursind 17 Novembre 2023

Fermarsi un giorno per impedire il furto alle nostre sudate pensioni. Uniti si può!

Ulteriori informazioni verranno fornite nei prossimi giorni.

Dallo stato d’agitazione allo #sciopero nazionale. Gli #infermieri incroceranno le braccia per 24 ore il 17 novembre. Lo annuncia il segretario nazionale NurSind, il Sindacato degli Infermieri, Andrea Bottega:

https://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=118132

Dichiarato lo Stato di Agitazione

Nursind dichiara lo stato di agitazione per le novità previste dalla Legge di Bilancio 2024
Il segretario provinciale di Nursind Vicenza, Andrea Gregori: “Quella che ci accingiamo a subire è l’ennesima deriva verso la privatizzazione del sistema salute, ai danni di sanitari e cittadini”

Vicenza, 8 novembre 2023. “L’art. 32 della nostra Costituzione recita testualmente: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, ma dalle anticipazioni della Legge di Bilancio 2024 sembra che queste sacre enunciazioni vengano drammaticamente rimaneggiate, voltando le spalle ai lavoratori del settore e, di conseguenza, ai cittadini”. Con queste parole il segretario provinciale di Nursind Vicenza, Andrea Gregori, commenta la situazione che verrebbe a crearsi allorché il testo di Legge di Bilancio 2024 venisse approvato così com’è stato strutturato.
“Alla luce di questa situazione la Segreteria nazionale Nursind ha dichiarato lo stato di agitazione del personale infermieristico. Le motivazioni che porteranno ad un eventuale blocco delle attività – spiega il segretario Gregori – sono da ricercarsi nella Legge di Bilancio 2024, in cui ancora una volta le promesse della politica non solo non trovano riscontri, ma peggiorano una situazione già di per sé precaria”.
In particolare, nel testo provvisorio della Legge di Bilancio 2024, gridano vendetta due aspetti: il primo che penalizza fortemente, sotto il profilo del trattamento economico pensionistico, tutti i professionisti sanitari assunti tra gli anni ‘80 e ’90, il secondo in quanto il finanziamento previsto per i rinnovi contrattuali risulta assolutamente insufficiente a far fronte al tasso di inflazione reale esistente nel Paese.
“Una situazione che denota chiaramente la mancanza di volontà della classe politica in carica di affrontare i problemi – prosegue il segretario Gregori – proponendo soluzioni accettabili e pragmatiche. Inoltre, al quadro prospettato si aggiunge una condizione lavorativa che in entrambe le Ulss del Vicentino sta portando allo stremo i professionisti della salute nelle strutture pubbliche, con inevitabili ricadute sui cittadini utenti di un servizio essenziale per la collettività”.
“Nei prossimi giorni ci sarà il tentativo di conciliazione al Ministero, i cui esiti sono molto incerti – sottolinea il segretario Gregori – perché al di là delle promesse è necessaria una reale inversione di rotta su una Legge di Bilancio che rischia di essere la pietra tombale sui professionisti sanitari del pubblico impiego. È fuori di dubbio che la strisciante deriva verso la privatizzazione del sistema salute in Italia ha per complice una politica che mira a sfibrare la resistenza dei sanitari impegnati quotidianamente per la salute dei cittadini”.

Manovra, Nursind in stato d’agitazione su norma pensioni e risorse contratto

Il segretario Bottega: “Il ricalcolo è inaccettabile per una categoria già ridotta al lumicino”. Sui fondi per il rinnovo del Ccnl: “Briciole, un finanziamento che riesce a mala pena a coprire l’anticipo della vacanza contrattuale”

“Non si cambiano le regole del gioco a partita in corso. Il ricalcolo delle pensioni retributive contenuto in manovra è inaccettabile per una categoria che è già ridotta al lumicino e a cui la nuova norma darà solo il colpo di grazia, incentivando ancora di più la fuga di infermieri o verso nuovi lavori o fuori confine”. Con queste parole Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, annuncia la decisione presa dal Consiglio nazionale di proclamare lo stato d’agitazione. “Lo spiraglio aperto dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, non basta a tranquillizzarci. Se il Governo non tornerà sui suoi passi – prosegue Bottega – siamo pronti allo sciopero. Non è accettabile che un infermiere assunto per esempio nel ’92 arrivi a perdere, secondo le nostre stime, circa 6mila euro lordi all’anno di pensione”.

Si tratta di “una cifra enorme, considerando lo stipendio medio di un professionista – rimarca il segretario -. Senza contare che un cambio di regime previdenziale così improvviso non darebbe neppure il tempo di ragionare su una exit strategy. L’unico effetto che produrrebbe, questo sì, è di accelerare ancora di più gli addii in seno alla categoria. Col rischio per l’Italia di ritrovarsi con circa 13mila infermieri in meno, come sostiene la Fnopi“.

“La nostra protesta – aggiunge – però non riguarda solo gli assegni previdenziali, ma anche le risorse stanziate in legge di Bilancio per i rinnovi contrattuali, del tutto insufficienti a una piena valorizzazione della professione. Siamo di fronte, infatti, a un finanziamento che riesce a mala pena a coprire l’anticipo della vacanza contrattuale che percepiremo a dicembre. In una parola: briciole”.
In conclusione, “non c’è alcuna prospettiva di migliorare le condizioni lavorative ed economiche degli infermieri né di coprire il turnover e potenziare la sanità territoriale”, conclude Bottega.